The Economic Cost of Violence Containment – Institute for Economics and Peace

La ricerca è stata promossa da Institute For Economics and Peace (IEP), un gruppo di esperti indipendente, super partes e non-profit che con il suo lavoro riesce a traslare il concetto di pace verso un’accezione di pace positiva, raggiungibile, e tangibile nonché unità di misura concreta del benessere e del progresso sociale. Misurare la pace, concetto che sembra alquanto astratto, si rivela con le ricerche portate avanti da questo team di esperti, un lavoro reale, un punto di partenza per evolvere la coscienza umana verso una cultura di pace radicata e sostenibile.

Lo IEP fornisce quindi strumenti pratici per misurare la pace, rivelando la relazione tra economia, pace e prosperità e favorendo una maggiore comprensione di quei fattori culturali, economici e politici che creano la pace.
Mentre l’impatto che la violenza ha a livello sociale è visibile e ben compreso da tutti, l’impatto che essa ha a livello economico rimane sfuocato eppure quando viene messo nero su bianco a livello quasi di bilancio l’impatto è molto forte e spaventerebbe anche gli economisti più spregiudicati.

Lo IEP propone in questa pubblicazione un metodo per stimare i costi della violenza sull’economia globale. IEP introduce il concetto di “spesa di contenimento della violenza” o “Violence containment spending”, come attività economica volta ad analizzare le conseguenze o a prevenire l’impatto della violenza diretta verso persone o proprietà. Nello sviluppo di questa ricerca si considerano tutte le difficoltà del caso dovute a mancanze di dati specifici o definizioni labili del concetto “costi” come ad esempio i costi tangibili ed intangibili della violenza quali spese vive piuttosto che costi a livello emotivo quindi paura e stati d’animo simili che influiscono comunque negativamente sulla società.

Secondo IEP l’impatto economico della spesa di contenimento della violenza sull’economia mondiale nel 2012 è stato di 9.46 trilioni di dollari, ovvero l’11% del GWP mondiale. Meno una nazione spende in misure inefficaci di prevenzione della violenza più avrà risorse economiche da investire in altri settori economici maggiormente produttivi. Il ragionamento sembra banale ma è importante sottolineare e soprattutto dimostrare che investire nella prevenzione della violenza, quindi, conviene solamente quando vengono apportati a livello sociale risultati efficienti. I soldi in surplus investiti nel contenimento della violenza o spesi in programmi inefficaci, quindi, arrivano a frenare bruscamente l’intera crescita economica di una nazione.

Portare questi e molti altri concetti, assolutamente più approfonditi, all’attenzione della Politica, della società civile, dell’Economia e della Comunità Internazionale attraverso questa ricerca che mostra in chiare lettere il costo della spesa di contenimento della violenza, è un modo per sdoganare una riflessione diversa, controcorrente ma necessaria se si intende portare il mondo verso una pace duratura e sostenibile.

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