NGO Working Group on Women, Peace and Security ha inviato anche quest’anno a tutti gli Stati Membri delle Nazioni Unite la consueta lettera aperta in vista del dibattito aperto annuale del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su “Donne, Pace e Sicurezza” che si terrà il prossimo 25 ottobre.
Quest’anno la lettera è stata firmata da 617 organizzazioni della società civile da 100 Paesi, tra queste CSDC.
Da quasi 25 anni, il Consiglio di Sicurezza, le Nazioni Unite e gli Stati membri si impegnano a sostenere la piena, equa, significativa e sicura partecipazione delle donne alla pace e alla sicurezza. Eppure la partecipazione delle donne ai processi di pace rimane inaccettabilmente bassa e sta diminuendo anche nei processi di pace sostenuti dalle Nazioni Unite. La lettera invita le Nazioni Unite, il Consiglio di Sicurezza e gli Stati membri ad agire per garantire la piena, equa, significativa e sicura partecipazione delle donne a tutti gli aspetti della pace e della sicurezza.
La lettera contiene il puntuale riferimento alle donne dei Paesi afflitti da crisi e conflitti: Afghanistan, Burundi, Camerun, Repubblica Centrafricana, Colombia, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Haiti, Iraq, Libano, Libia, Mali, Myanmar, Territori palestinesi occupati, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Siria, Ucraina, Sahara occidentale, Yemen e tutte le altre crisi nell’agenda del Consiglio di Sicurezza.
La lettera dettaglia gli standard stabiliti dall’Agenda “Donne, Pace e Sicurezza”:
- “Piena” – La piena partecipazione richiede di sostenere politicamente e di finanziare pienamente l’inclusione di donne diverse a tutti i livelli e le fasi del processo decisionale, in tutti i contesti, dall’inizio alla fine.
- “Equa” – Raggiungere la pari rappresentanza significa adottare tutte le misure possibili per sostenere la partecipazione di donne diverse a tutti i processi di pace e sicurezza, con l’obiettivo del 50%.
- “Significativa” – Per partecipazione significativa si intende l’inclusione diretta, sostanziale e formale di donne diverse e prospettive femministe per influenzare la progettazione e l’esito dei negoziati, su tutte le questioni, nonché la loro attuazione.
- “Sicura” – Partecipare in sicurezza richiede l’applicazione di un approccio di tolleranza zero verso qualsiasi forma di attacco, intimidazione, ritorsione o rappresaglia contro donne diverse per la loro partecipazione politica, per il lavoro umanitario e sui diritti umani, per le attività di costruzione della pace o per la cooperazione con i meccanismi delle Nazioni Unite, compreso il Consiglio di Sicurezza.
