Festival “Social Days” 2017 – Dibattito “Un altro mondo è possibile: lo spazio dei giovani nella costruzione della pace”

Giovedì 13 luglio – nell’ambito del festival delle organizzazioni della società civile “Social Days” di Ostia – il Gruppo Giovani del Centro Studi Difesa Civile (CSDC) ha partecipato con due suoi rappresentanti al dibattito “Un altro mondo è possibile: lo spazio dei giovani nella costruzione della pace”, promosso dal gruppo territoriale del Movimento Nonviolento.

Daniele Taurino, moderatore, ha parlato della sua esperienza nel Movimento Nonviolento, sottolineando la la necessità di una partecipazione attiva dei giovani nei processi di pace. Claudia Rosano ha condiviso la sua esperienza professionale nel settore della cooperazione internazionale, e le motivazioni che l’hanno spinta ad entrare a far parte del Gruppo Giovani del Centro Studi Difesa Civile a cui ha esortato i giovani presenti ad aderire.

Mohamed Ambrosini, giovane rappresentante dell’ONG “Un Ponte Per…”, ha raccontato l’impegno di tanti giovani per la costruzione della pace in Paesi come il Libano e l’Iraq, citando diversi esempi di giovani che rinnegano e contrastano la violenza in Paesi sconvolti da conflitti armati.

Renato Cursi ha presentato le opportunità offerte dalla Risoluzione 2250 su “Giovani, Pace e Sicurezza”, adottata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 9 dicembre 2015. Dopo aver illustrato il background e i 5 pilastri della Risoluzione (partecipazione, protezione, prevenzione, collaborazioni, smobilitazione e reintegrazione), Renato ha condiviso la notizia della nascita in Italia di un network o Gruppo di lavoro su “Giovani, Pace e Sicurezza”, promosso dal Gruppo Giovani del CSDC.

Il dibattito ha rappresentato una prima occasione per far conoscere gli obiettivi e le potenzialità del network e del suo lavoro in rete, per la promozione del ruolo dei giovani nei processi di costruzione di una pace ed una sicurezza umana sostenibili e durature. Il dialogo tra il pubblico e relatori ha confermato l’importanza di una riflessione seria ed articolata in Italia sul ruolo dei giovani nel peacebuilding.

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