Università di Pisa e Università di Firenze – Advanced Training Course Peacebuilding Practitioners

Firenze, 2 – 31 ottobre 2014

L’Advanced Training Course Peacebuilding Practitioners nasce come collaborazione tra il CISP “Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace” dell’Università di Pisa ed il Dipartimento di Scienze Politiche Sociali dell’Università di Firenze.

Il Corso vede coinvolti, per la prima volta, il Peace Action Training and Research Institute of Romania (PATRIR) ed il CSDC.

Coordinatore è il professor Giovanni Scotto, docente presso l’Università di Firenze e partner del CSDC.

“Con il Corso Peacebuilding Practitioners abbiamo offerto per la prima volta in Italia un percorso formativo universitario compatto e di alto livello sulla trasformazione dei conflitti, incentrato sugli strumenti messi in campo dalla società civile, sulle pratiche di mediazione e con le radici nella nonviolenza” afferma il prof. Giovanni Scotto che inscrive questo percorso di perfezionamento in un momento molto particolare per la formazione sugli argomenti inerenti la costruzione della pace e la trasformazione dei conflitti.

L’apertura del corso è stata affidata a Kai Fritjof Jacobsen, direttore del Dipartimento di Peace Operation (DPO) di PATRIR. I tre giorni di training intensivo con uno dei formatori più esperti del settore hanno preparato gli allievi ad affrontare con maggiore consapevolezza i temi della trasformazione del conflitto rafforzando le competenze reali dei futuri peacebuilder. Mr. Jacobsen ha fin dall’inizio riassunto e ben delineato la filosofia del corso, basato sul non presentare in aula quello di cui ci piace parlare ma quello che serve per progettare e realizzare interventi civili di pace.

Sono intervenuti professori, rappresentati di istituzioni ed associazioni, ricercatori e formatori che hanno portato gli allievi ad affrontare, attraverso la presentazione di casi, i temi dell’educazione e del peacebuilding, uniti alla trasformazione dei conflitti ed all’approfondimento sull’azione non violenta passando per l’educazione nei casi di emergenza e allo studio della dimensione di genere fino alla monitorizzazione e promozione dei diritti umani e dell’aiuto umanitario, il tutto fondato sull’approccio “Do No Harm“.

Il Corso ha attirato l’interesse di molti studenti provenienti da esperienze lavorative e universitarie diverse, ma con l’interesse al dialogo ed alla promozione dell’approccio non violento rivolto alla società.

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