NGO Working Group on Women, Peace and Security: CSDC firma la lettera aperta 2022.

NGO Working Group on Women, Peace and Security ha inviato anche quest’anno agli Stati Membri delle Nazioni Unite la consueta lettera aperta in vista del dibattito annuale del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su “Donne, Pace e Sicurezza” che si terrà il prossimo 20 ottobre.

Quest’anno la lettera è stata firmata da 481 organizzazioni della società civile da 92 Paesi, tra queste il CSDC.

Nella lettera si esortano i membri del Consiglio di Sicurezza, gli Stati membri e le Nazioni Unite a stare dalla parte delle donne che difendono i diritti umani e delle peacebuilders, e ad agire immediatamente per difendere la pace, i diritti umani e l’uguaglianza di genere e garantire la piena, equa e significativa partecipazione delle donne in tutti gli aspetti della pace e della sicurezza.

La lettera contiene il puntuale riferimento alle difficili condizioni che caratterizzano Paesi come l’Ucraina, l’Afghanistan, l’Etiopia, la Siria, il Myanmar, il Sudan, la Colombia, i Territori Occupati Palestinesi, lo Yemen.

Le principali azioni richieste nella lettera sono le seguenti:

  • rafforzare con urgenza la diplomazia preventiva in tutte le situazioni di conflitto;
  • rispettare, proteggere e adempiere a tutti gli obblighi previsti dal Diritto internazionale umanitario e dei diritti umani;
  • esigere, sostenere politicamente e finanziare la piena, equa e significativa partecipazione delle donne a tutte le fasi dei processi di pace, e garantire che l’uguaglianza di genere e i diritti umani delle donne siano parte integrante degli accordi di pace;
  • fermare le intimidazioni, gli attacchi e le rappresaglie contro tutte le donne che difendono i diritti umani, le peacebuilders e le leaders della società civile;
  • finanziare le organizzazioni locali guidate da donne e per i diritti delle donne e garantire la loro partecipazione e leadership in tutti gli aspetti della pace e della sicurezza;
  • sostenere pienamente la partecipazione regolare, diversificata e indipendente della Società civile ai lavori del Consiglio di Sicurezza;
  • ritenere tutti gli attori – il Consiglio di Sicurezza, gli Stati membri e le Nazioni Unite – responsabili dell’attuazione e dell’avanzamento dell’Agenda “Donne, Pace e Sicurezza”, a tutti i livelli, e in particolare della partecipazione delle donne;
  • ridurre la spesa militare e aumentare i finanziamenti per l’uguaglianza di genere e la risposta umanitaria globale.

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