Muore Falco Accame, l’ammiraglio del dialogo con la società civile, difensore dell’art. 11 della Costituzione

La scomparsa di Falco Accame colpisce molti nel CSDC, che avevano avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo. Il Presidente del CSDC, Giorgio Giannini, la Direttrice Luisa Del Turco, e tra i soci fondatori Roberto Tecchio, lo ricordano con profonda stima e riconoscenza.

Da Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati aveva ricevuto le proposte di modifica della Legge sull’Obiezione di coscienza al servizio militare del 15 dicembre 1972 n.772 (obiezione riconosciuta come “diritto” solo in seguito, nel 1998 con la Legge 230). Come Deputato aveva presentato diverse riforme di legge sui servizi segreti e sulla leva poi diventate leggi.

Sempre molto disponibile e attento alle istanze della società civile e in particolare dei Movimenti pacifisti e nonviolenti, con i quali amava confrontarsi, Falco Accame era attivamente impegnato contro la guerra e per il pieno rispetto dell. art.11 della nostra Costituzione.

Un figura esemplare di cui si sentirà la mancanza.

Suo figlio Carlo ha dato l’annuncio con queste parole:  “Durante la sua vita ha sempre amato capire la molteplicità di elementi che generano la ‘realtà’, approfondire, analizzare partecipando attivamente alla vita pubblica del paese con articoli, proposte di legge, dibattiti, manifestazioni. A 96 anni forse era venuto il tempo di lasciarci perché sentiva di non essere più in grado di combattere contro le ingiustizie”.

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