La festa della Repubblica del 2 giugno non è una festa militare ma una festa del Popolo

di Giorgio Giannini

Il 2 giugno 1946 si è svolto il Referendum Istituzionale per scegliere tra la Monarchia e la Repubblica, nel quale hanno votato per la prima volta le donne.

Le italiane e gli italiani hanno scelto la Repubblica e quindi il 2 giugno si  celebra la Festa della Repubblica, che purtroppo è stata incentrata sulle Forze Armate e sulla loro “parata militare” in Via dei Fori Imperiali, a Roma, come se il 2 giugno si festeggiasse una vittoria militare, come è il 4 novembre, in cui si celebra la vittoria nella Grande Guerra, che è costata al nostro Paese oltre 650.00 morti e più di un milione di feriti e mutilati.

Il 2 giugno è la più importante “festa civile” del nostro Paese, che è diventato una Repubblica Democratica, e quindi non deve essere una “festa militare” ma una vera e propria Festa del Popolo, dato che la “sovranità appartiene al popolo” (come recita l’art. 1 della Costituzione), che pertanto deve essere il protagonista della Festa della Repubblica. Di conseguenza, la parata militare deve essere sostituita da una manifestazione civile, che si può continuare a svolgere in Via dei Fori Imperiali, con la partecipazione non solo delle Forze Armate e dei Corpi di Polizia, senza alcun armamento neppure personale, ma anche dei rappresentanti di tutte le categorie di lavoratori (agricoltura, industria, servizi, …), compresi i pensionati, degli studenti, delle Associazioni di Volontariato, delle ONG che operano nella Cooperazione internazionale in molti Paesi in situazioni di crisi o di conflitto (anche armato) per promuovere e supportare i processi di pace e la convivenza civile.

Potrebbero sfilare anche i rappresentanti delle Associazioni degli Immigrati, che vivono e lavorano nel nostro Paese contribuendo al suo sviluppo economico e sociale.

Per dare un tocco di piacere alla Festa della Repubblica, potrebbe continuare a sfilare la Fanfara dei Bersaglieri che è sempre acclamata dal pubblico presente alla manifestazione, e ad esibirsi la Pattuglia Acrobatica Militare.

Infine, per dare un tocco di originalità alla Festa potrebbe sfilare ed esibirsi un gruppo folkroristico per ogni Regione, diverso ogni anno.

In questo modo potremmo celebrare “tutti insieme” la Festa della Repubblica, “fondata sul lavoro” e che “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, come recitano gli articoli 1 e 11 della nostra Costituzione, “nata dalla Resistenza al nazifascismo”, approvata dalla Assemblea Costituente alla fine del 1947 ed entrata in vigore il 1 gennaio 1948.

Da due anni, la parata militare non si svolge, non per “scelta politica” ma per la emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19.

Ci auguriamo che la Festa del Popolo non sia solo un “sogno” ma una prospettiva concreta che si possa realizzare nel prossimo futuro.

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